Chiesa di Gesù Nazareno

Il sostegno ai poveri vergognosi da parte dell’Ufficio Pio richiede sin da subito l’appoggio di una rete di volontari con il compito di individuare le persone da aiutare. Il ruolo degli elemosinieri, così nominati da inizio Settecento, deve sottostare a un regolamento che prevede l’assoluto riserbo sui nomi degli assistiti, unito a un’onestà di fondo che porta a segnalare solo i poveri che rispettano i requisiti dell’Ufficio Pio, individuati anche grazie all’intermediazione dei parroci, e consegnare loro la somma stabilita dal tesoriere. In questa prima fase, gli elemosinieri sono quattro e ognuno si occupa di un quartiere della città. Con il passare dei secoli e l’ampliamento della superficie urbana, i territori assegnati ai volontari coincidono con le parrocchie, ognuna affidata a un delegato. Tra le più recenti, la chiesa di Gesù Nazareno, progettata da Giuseppe Gallo e inaugurata nel 1913, è la parrocchia di riferimento per l’Educatorio Duchessa Isabella.

La riorganizzazione della Fondazione Ufficio Pio iniziata negli anni Duemila coinvolge anche i volontari, si diversificano le mansioni e cresce il numero (si arriva a contarne 200), ma resta invariato il loro apporto, indispensabile per il funzionamento dell’ente. Inoltre, vengono introdotti nuovi progetti di volontariato che mettono al centro il valore delle relazioni e della condivisione attraverso il tutoraggio tra studenti, le conversazioni in lingua e l’orientamento telefonico. Grazie ai nuovi progetti, si arriverà a sfiorare il numero di 400 volontari e volontarie di tutte le età.