Prima dei cambiamenti organizzativi e funzionali avvenuti tra il 2007e il 2008, l’Ufficio Pio si identificava con un luogo preciso. In lontananza, ancora prima di arrivare al numero 18 di via Sant’Anselmo, si riusciva a vedere una fila di persone sul marciapiede: erano gli assistiti, che attendevano il proprio turno per salire al primo piano e recarsi allo sportello dell’Ufficio Pio, nella speranza di ottenere un aiuto.

“Lo sportello di Sant’Anselmo era proprio il cuore. Si entrava dal cortile del palazzo di via sant’Anselmo 18, si saliva al primo piano, si attraversava una piccola sala d’attesa e poi c’erano due sportelli che ricevevano gli assistiti”.[1]

Ad accogliere gli assistiti, due donne dall’altra parte del vetro ascoltavano vicende di povertà economica, formativa e strumentale e indirizzavano le persone verso il miglior percorso di sostegno.

“Noi arrivavamo a ricevere anche 45/47 persone ogni mattina. Li ascoltavamo uno dopo l’altro. Poi abbiamo deciso di fissare i colloqui, quindi facevamo un filtro allo sportello con un questionario di quattro o cinque domande in base alle quali capivamo se rientravano nei criteri. Se era così, fissavamo un incontro per approfondire il colloquio in una stanza al piano terra”.[2]

Il passo successivo era la segnalazione ai volontari, che si occupavano delle visite domiciliari per approfondire o valutare meglio la situazione, diventando il punto di riferimento nel percorso assistenziale. A loro era affidata anche la gestione dei pagamenti in sospeso degli assistiti.

Dal 2007 gli sportelli diventano due, con l’apertura della sede in corso Arimondi, destinata agli utenti stranieri, sempre più numerosi.

Lo sportello è cambiato gradualmente. Quando eravamo in via Sant’Anselmo era il punto focale. Con la nascita dei progetti e il trasferimento della sede in piazza Bernini l’attività dello sportello è andata scemando”. [3]

La nuova sede di piazza Bernini, attiva dal 2012, vede nuovamente un solo sportello per tutti gli utenti, con ingresso da corso Ferrucci. Ma il nuovo corso della Fondazione Ufficio Pio, che mette al centro la costruzione dell’autonomia personale, porta alla chiusura dello sportello a favore di progetti e bandi con candidatura online.

[1] Dall’intervista a Cesare Chiesa, direttore dell’Ufficio Pio dal 1999 al 2008 (18/10/2024)

[2] Dall’intervista ad Anita Venturello, Case Manager Programma Traguardi (4/12/2024)

[3]  Dall’intervista a Cesare Chiesa, direttore dell’Ufficio Pio dal 1999 al 2008 (18/10/2024)