Dal 1852 al primo Novecento

Dopo la grave crisi economica degli anni ’20 a Torino un sesto della popolazione è iscritta all’elenco comunale dei poveri. Nel 1932 l’Ufficio Pio si oppone all’utilizzo del Libretto di assistenza voluto dal regime fascista al fine di tutelare la riservatezza dei propri assistiti e proseguire la propria azione benefica con maggior autonomia. Nel secondo dopoguerra, nonostante il suo patrimonio avesse subito notevoli riduzioni, l’Ufficio Pio prosegue i suoi interventi grazie alle erogazioni dell’Istituto Bancario San Paolo, che in quegli stessi anni iniziava la propria rinascita che lo avrebbe portato a diventare uno dei più importanti gruppi a livello europeo.